
Fattore umano e cybersicurezza: la formazione è decisiva
Il tema della sicurezza informatica viene spesso associato a firewall, antivirus e tecnologie sofisticate. Eppure, uno degli elementi più critici è anche il più imprevedibile: il comportamento umano. Secondo diverse analisi internazionali, oltre il 70% degli incidenti informatici nasce da un errore umano o da una disattenzione. Non si parla solo di clic su email sospette, ma anche di password deboli, informazioni condivise in modo improprio o semplici dimenticanze.
Per una piccola o media impresa, questo rappresenta un rischio concreto. I sistemi possono essere avanzati, ma se chi li utilizza non è consapevole delle minacce, l’intera organizzazione resta vulnerabile. È qui che entra in gioco la formazione alla cybersicurezza, uno strumento che permette di trasformare ogni collaboratore in una prima linea di difesa.
Perché il fattore umano è ancora la principale vulnerabilità
Immaginiamo una situazione quotidiana: un dipendente riceve un’email che sembra provenire da un fornitore abituale. È scritta bene, contiene un allegato e invita ad aprirlo per “verificare un ordine”. Basta un attimo di distrazione, e l’allegato viene aperto, introducendo un malware nella rete aziendale.
Non servono tecnicismi per comprendere quanto questo scenario sia realistico. Le tecniche di attacco, in particolare il phishing, si basano proprio sulla capacità di imitare comunicazioni legittime. La tecnologia può filtrare molto, ma non può sostituire la capacità umana di riconoscere un comportamento sospetto.
La sfida della formazione continua
Molte imprese effettuano una formazione occasionale sulla sicurezza informatica, magari una volta all’anno. Tuttavia, questo approccio non basta più. Le minacce evolvono rapidamente e l’attenzione, inevitabilmente, cala con il tempo.
Le aziende devono quindi adottare un modello diverso, basato su tre pilastri:
1. Formazione periodica e modulare
Meglio sessioni brevi, regolari e semplici da seguire, anziché un unico corso lungo e dispersivo. Piccoli aggiornamenti frequenti aiutano a mantenere alta la consapevolezza.
2. Simulazioni di phishing
Grazie alle simulazioni controllate, i dipendenti possono esercitarsi a identificare email sospette senza rischi reali. È un modo efficace per imparare dai propri errori e migliorare progressivamente.
3. Comunicazione chiara e quotidiana
Promemoria, buone pratiche, mini-test: creare una cultura di attenzione costante è un elemento chiave. La sicurezza deve diventare un’abitudine, non un evento.
Una fonte autorevole come l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale conferma il ruolo cruciale della formazione per contrastare i rischi legati al fattore umano.
Quali strategie rendono davvero efficace il phishing training?
La formazione al phishing non è utile solo quando “smonta” email truffaldine. Per essere realmente efficace, dovrebbe includere:
Attacchi simulati realistici
Le email devono essere simili a quelle che un dipendente riceve nella vita lavorativa: comunicazioni interne, avvisi di consegna, notifiche bancarie. Solo così l’apprendimento è concreto.
Feedback immediato
Quando una persona clicca su una simulazione di phishing, deve ricevere subito un messaggio esplicativo: cosa non andava? Quali segnali erano riconoscibili? Il feedback tempestivo è uno dei fattori di maggior impatto educativo.
Progresso graduale
Le simulazioni dovrebbero diventare più complesse nel tempo, seguendo il livello di maturità aziendale. Questo rende l’esperienza coinvolgente e permette di misurare un miglioramento reale.
Focus sulle motivazioni psicologiche
Molti attacchi funzionano perché fanno leva sulla fretta, sulla curiosità o sulla paura. Comprendere questi meccanismi aiuta i dipendenti a reagire con maggiore consapevolezza.
Come misurare il miglioramento della “cyber awareness”?
La domanda più comune tra gli imprenditori è: come faccio a sapere se la formazione sta funzionando?
Esistono diversi indicatori semplici ma efficaci:
Tasso di clic durante le simulazioni
È forse il parametro più immediato: se col tempo il numero di utenti che “cade” nelle simulazioni diminuisce, significa che la consapevolezza sta aumentando.
Velocità di segnalazione
Una buona cultura della sicurezza porta i dipendenti a segnalare rapidamente un’email sospetta. Più aumenta la rapidità delle segnalazioni, più cresce la maturità del team.
Risultati dei quiz periodici
Test brevi, semplici e regolari permettono di capire se i concetti vengono assimilati.
Riduzione degli incidenti interni
Password cambiate più spesso, meno allegati pericolosi aperti, maggiore attenzione ai documenti condivisi: sono tutti segnali di una cyber awareness in crescita
CYBERTO come partner nella sicurezza delle PMI
Il fattore umano può essere il punto debole, ma con la giusta formazione può diventare il punto di forza. CYBERTO supporta le PMI italiane nel rafforzare la propria sicurezza informatica attraverso percorsi di formazione, simulazioni di phishing e programmi personalizzati.
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